La luce si riflette più bianca del solito in questa Domenica mattina. La sensazione è che tanto chiarore durerà poco, come le ciliegie che una tira l’altra. Forse sarà così anche per gli articoli raccolti negli Scritti corsari di Pasolini, forse. Se ci sono autori che arrivano da lontano nella propria storia personale, che ad essa appartengono praticamente da sempre e si stratificano con il diventare grandi, ce ne sono altri la cui scoperta è stata tardiva, è passata dalla necessità e con loro il rapporto è sempre stato ambivalente.
Pasolini è uno di essi, perché i suoi romanzi scarseggiavano nella libreria dei miei genitori e quei due che c’erano parlavano un linguaggio lontano da quello di una adolescente, perché il Pasolini regista ha sempre avuto su di me un fascino accattivante fin dai tempi del liceo e ha offuscato l’amore per lo scrittore, anche se non per la lungimiranza di certo suo pensare.
Gli Scritti corsari di Pier Paolo Pasolini in una mattina di inizio Giugno
Da domani, Lunedì 10 Giugno 2013, la comunità che si è formata nei mesi scorsi attorno alla riscrittura in 140 caratteri di #Leucò rinnoverà l’esperienza della twitteratura con Pasolini. Dentro la comunità dei #Corsari apporrò le prime sottolineature, piegherò con le prime orecchie gli angoli delle pagine, attaccherò i primi post it al volume ancora intonso dei miei Scritti corsari, che per cominciare sono di un rosso bellissimo con un’elegante campeggiare in grigio cielo del nome dell’autore.
[Gli account da seguire su Twitter per stare coi #Corsari sono, innanzitutto, quello di Pier Paolo Pasolini e dei suoi Scritti corsari, quindi quello dei tre ideatori del progetto: Paolo Costa, Hassan Bogdan Pautàs e Pierluigi Vaccaneo.]
Aggiornamenti costanti sulla mia avventura e i miei sguardi tra i #Corsari, qui.
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